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Gabriele Vacis, Antonio Latella e Rabih Mroué, grandi nomi della regia alle Colline Torinesi.
Torino: da martedì 16 a giovedì 18 giugno 2015 ultima settimana della ventesima edizione del Festival.
Anche per quest'anno si intravede il traguardo finale della rassegna ideata e diretta da Sergio Ariotti ed Isabella Lagattolla, ma prima del definitivo arrivederci sono ancore molte le frecce all'arco del Festival: si parte martedì 16 alle 19.30 al teatro Gobetti con La parola padre, spettacolo prodotto dai Cantieri Teatrali Koreja, firmato e diretto da Gabriele Vacis, al debutto assoluto in questa manifestazione. Risultato di una serie di seminari tenuti da Koreja nell'Europa centro-orientale, lo spettacolo porta sul palco sei giovani e talentuose attrici: tre italiane, una bulgara, una macedone e una polacca, che si incontrano in uno di quelli che l’antropologo francese Marc Augé ha definito “non luoghi”, crocevia del presente in cui si passa senza investire la propria identità, la stessa di cui le sei donne vanno in cerca facendo i conti con la loro patria e i loro padri. Uno spettacolo, spiega Vacis, dove “immagini, danze, musiche e parole frullano identità impossibili, mobili, fluide. Scintille di senso imprevedibili”.
In scena al teatro Astra, martedì 16 e mercoledì 17 alle ore 21.30, il gradito ritorno di Antonio Latella con MA, copione di Linda Dalisi, interpretato da Candida Nieri, ispirato a quella figura materna nell’opera di Pasolini su cui il regista campano è tornato più volte lungo il suo percorso teatrale: “tutta la sua letteratura e il suo teatro - si legge nelle note di regia - sono pervasi dalla presenza di quella madre che lo ha accompagnato nella fuga dalla banalità coatta del vivere quotidiano”. La madre, nella sua forza generatrice di pensiero e parola contro il cinismo del potere, diventa dunque il simbolo universale di un’Italia che Pasolini ha sempre raccontato con coraggio e schiettezza, soprattutto nelle sue sfaccettature meno appariscenti, oltre il velo del bigottismo e dell’ipocrisia. “Attraverso le parole, le immagini, - conclude Latella - il nostro tentativo è quello di tracciare una possibile unica madre, con quel MA necessario a mettere un dubbio: madre sì, ma....” .
A chiudere la tre giorni, mercoledì 17 e giovedì 18 alle 19.30 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, debutto nazionale per Biokhraphia di Rabih Mroué e Lina Majdalanie, prodotto per l’occasione dal teatro Vidy di Losanna, nuovo partner europeo del Festival. Il titolo dello spettacolo è un gioco di parole tra il genere letterario della biografia e il termine arabo “khraphia”, che indica il delirio ma anche la senilità e gli escrementi. Si tratta di un’intervista immaginaria in cui la Majdalanie, nella forma della critica ironica e pungente diventata marchio di fabbrica della coppia libanese, riflette sul turbamento creativo dell’artista nel suo rapporto coi mezzi espressivi del teatro, con la politica e la religione: “Il prefisso bio - spiega Lina Majdalanie - significa vita; e la vita è il contrario della morte. Ma le persone sono come addormentate; si svegliano solo quando arriva il momento della loro morte”.
Per tutti gli spettacoli di XX Torino Creazione Contemporanea Festival delle Colline Torinesi biglietti a Euro 16 ed Euro 11 con differenti possibilità di abbonamenti: informazioni e prenotazioni allo 011.19.74.02.91 o all’email info@festivaldellecolline.it.
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