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Pergine Spettacolo Aperto: giornata del 7 luglio
La voce, la parola, l’oralità, la più antica forma di narrazione, come essenza primaria del teatro. Le parole delle streghe del Macbeth che rivelano in realtà ciò che già si aveva: Macbeth già voleva diventare re. Su questi temi si è a lungo soffermata Chiara Guidi, il cui incontro in ora aperitivo ha aperto la giornata del 7 luglio di Pergine Spettacolo Aperto. 
La Guidi, colonna portante della Societas Raffaello Sanzio, è anche qui impegnata nel ‘laboratorio’ che porterà allo spettacolo Gola, che andrà in scena l’11 luglio a chiusura del festival. «Ma non chiamiamolo laboratorio» ha afferma con forza. Non si tratta d insegnare qualcosa, ma di assegnare un ruolo al pubblico nella messa in scena, sia con la finzione che con la realtà. Così Gola vedrà fronteggiarsi, come nella prima a al Paolo Pini a Milano, gli spettatori veri e propri e gli interpreti del lavoro con la Guidi.
La serata a Pergine è proseguita con lo spettacolo per bambini – anche per chi è bambino dentro – Ode alla vita della Compagnia Rodisio, che può vantare successi anche internazionali. Lo spettacolo è andato in scena alla cappella mortuaria dell’ex-ospedale psichiatrico. Può sembrare una contraddizione, in uno spettacolo per bambini, ma il lavoro di Manuela Capece e Davide Doro, i due autori e interpreti si colloca proprio, con grande lievità, al traguardo della vita. E, in fondo, è il festival stesso a intitolarsi “forever young”.
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