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Con Il giuoco delle parti in scena il triangolo borghese secondo Luigi Pirandello.
Torino: al teatro Carignano, da martedì 5 a domenica 17 maggio 2015, Umberto Orsini in un classico del teatro del Novecento.

C'era una volta il classico triangolo del dramma borghese, lui-lei-l'altro, impianto teatrale a lungo sfruttato per ricognizioni piu' o meno approfondite sull'universo dei sentimenti umani, e sulle loro possibili degenerazioni: lo stesso Luigi Pirandello non potè non imbattersi in un meccanismo che ha dominato a lungo la scena europea, facendolo ovviamente a modo suo in un copione, Il giuoco delle parti, scritto nel 1918 e dove il tradizionale meccanismo a tre risulta, sin dalle prime scene, sottoposto a un processo di pirandelliana destrutturazione.
A riproporre ora una nuova versione dell'opera diventata nel corso degli anni un assoluto classico sarà la compagnia Umberto Orsini, in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola, nell'allestimento diretto da Roberto Valerio: “in scena un marito - è scritto in sede di presentazione - già consapevole e in un certo senso pacificato con la sua condizione di cornuto. Leone Gala si è separato amichevolmente dalla moglie Silia e, pur mantenendo le apparenze, vive da solo, dedicandosi ai libri e ai suoi intingoli gastronomici. Silia, dal canto suo, pur avendo tutta la libertà di frequentare l’amante Guido Venanzi, si annoia, e soprattutto non tollera lo stato di serafico distacco che il marito sembra aver raggiunto”.
 
Il preciso disegno della donna di impegnarsi nel tentativo di stimolare l'orgoglio di un marito che lei vede sempre più autoesiliato, si tramuta nella decisione di coinvolgerlo in un duello di onore: il progetto, però, non trova facile applicazione, rivelandosi piuttosto con esiti imprevedibili e machiavellici, dal momento che Leone Gala tutto sembra volere fuorchè diventare parte integrante di un articolato ed assurdo meccanismo di “gioco delle parti”.
 
A quindici anni dalla celebre edizione che lo vide diretto da Gabriele Lavia, Umberto Orsini torna a cimentarsi con l'intrigo originario in un allestimento che volutamente rimescola le carte del dettato pirandelliano, arrivando ad immaginare un protagobnista sopravvissuto ai fatti narrati, “un Leone invecchiato e ossessivamente alla ricerca del suo passato che rivive come farebbe uno scrittore che voglia mettere oridne alle sue bozze”.
 
Inserito nel cartellone dello Stabile torinese, per Il giuoco delle parti due settimane di repliche martedì e giovedì alle 19.30, mercoledì, venerdì e sabato alle 20.45, e domenica alle 15.30: biglietti a Euro 36 ed Euro 30 con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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    Il giuoco delle parti
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