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E se Baal diventasse uno sfrenato concerto di suoni e di carni?
a cura di Roberto Canavesi
In scena la natura dionisiaca del primo manifesto politico di Bertolt Brecht




Torino, al Teatro Baretti, da mercoledì 24 a venerdì 26 maggio 2017
Artista sfrenato e capace, seduttivo e mortifero, sconveniente e violentemente attraente: una furia antiborghese, incarnazione della pura potenza in conflitto con il potere. Questa la carta di identità di Baal, tra le prime grandi creazioni brechtiane, protagonista dell'omonimo copione datato 1918 oggi pretesto per l'originale lavoro sull'arte e sulla figura dell'attore, ideato e diretto da Giuseppe Isgrò, che chiude la stagione 2016-17 del Teatro Baretti.

 “Del Baal di Brecht – è scritto nella presentazione - è accentuata e distorta la sua connotazione musicale, la sua forma di ballata dionisiaca, il rito di abbandono a un linguaggio poetico che genera un senso ambiguo. L'intera messinscena è un concerto fatto di suono, carne, intenzione, in cui gli strumenti musicali sono in totale continuità con gli attori”. Un coraggioso tentativo di estrapolare il linguaggio fuori dalla costante e rassicurante dimensione della narrazione e della naturalità, per avventurarsi in uno spazio, fisico come mentale, più capace di verità e senso, dove ciascuno sia in grado di muoversi in autonomia, in una verifica continua della propria posizione e dei propri valori. 

Produzione del milanese Teatro Franco Parenti, progetto Cantieri Bavaresi e Goethe-Institut Mailand, Baal vede in scena, diretto da Giuseppe Isgrò, il cast formato da Enrico Ballardini, Francesca Frigoli, Elia Moretti, Dario Muratore e Margherita Ortolani: repliche per tre serate alle 21 con biglietti ad Euro 12 ed Euro 10. Info e prenotazioni allo 011.665187 o all’email segreteria@cineteatrobaretti.it.
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