da CUORE di Edmondo De Amicis e CUORE DI TENEBRA di Joseph Conrad
regia Gabriele Vacis; scenofonia, luminismi, stile Roberto Tarasco; pedagogia dell'azione Barbara Bonriposi; video Indyca; coordinamento del progetto `Istituto di Pratiche Teatrale per la Cura della Persona` Andrea Ciommiento
con: Jurij Ferrini, Elena Aimone, Paolo Bonato, Didie Caria, Carlo Cusanno, Giuseppe Fabris, Gloria Giacopini, Francesco Giorda, Gerald Mballe, Luca Nava, Simone Rosset, Alberto Rosso, Giuseppe Saccotelli, Elia Tapognani
con i maestri: Mauro Berruto, Pietro Buffa, Aldo Cazzullo, Lella Costa, Alessandro D’Avenia, Maurizio Ferraris, Suor Giuliana Galli, Marco Lodoli, Enrico Palandri, Domenico Quirico, Remo Rostagno, Benedetta Tobagi, Marco Vacchetti
E se la prima parte del racconto è l’antologia dei più celebri passi dell’italico Cuore, agito da antieroi di un’Italia buonista alla faticosa ricerca della propria identità, il seguito diventa narrazione interpretata di alcuni dei passaggi romanzati che Conrad immagina nel suo interminabile percorso di risalita del fiume Congo: pagine suggestive, e dall’indubbio fascino, nella lettura di Gabriele Vacis con più di un punto di contatto, come nell'immaginare i meridionali sbarcati alla ricerca di fortuna nella Torino di fine Ottocento diretti antenati degli immigrati che l’Africa di Conrad ancor oggi affida all’Europa.
A far vivere sul palco tutto questo, un insieme che alla fine risulta essere lussuoso spettacolo per scuole, è un manipolo di volenterosi e giovani interpreti, guidati dal carismatico Jurij Ferrini, impegnati in azioni collettive ma anche pronti ad uscire dal gruppo e venire in proscenio per monologhi o dialoghi a due: a far loro compagnia, e a dar energico supporto, ogni sera una classe diversa tra le sette realtà coinvolte nell’intero progetto, giovani studenti per nulla intimoriti dalla ribalta teatrale, semmai pronti a mettersi in gioco diventando essi stessi divertiti e divertenti attori in due ore pronte a spaziare dalle concilianti atmosfere deamicisiane ai più inquietanti e foschi ritratti di conradiana memoria.
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