"Susanna ha solo tre anni nel 1917 - scrive la Ferri - quando la sua mamma le dice che partiranno per un viaggio lungo alla ricerca del papà che lei non ha mai conosciuto. Susanna non sa che sua madre ha deciso di andare a cercarlo al fronte e riesce in giorni e giorni di viaggio a raggiungere Caporetto”: mamma e bambina si trovano così catapultati all’interno di un infermo di morte e distruzione, contesto deprimente se non fosse che a spingerle a quest’impresa è proprio il desiderio di ricerca della vita. Il racconto del percorso di Susanna, prima bambina, poi giovane donna, da ultimo adulta, diventa pretesto per l’indagine su di un tema, quello nel nemico, che ha attraversato la quotidianità di intere generazioni: scomoda presenza fisica, ma anche nascosto nella povertà, nel progresso e nella tecnologia, "il nemico" attraversa al pari di Susanna e di tutti noi un secolo intero indossando maschere diverse e lasciando segni profondi.
Con il contributo di quella canzone d’autore in grado nell’ultima parte del Novecento di raccontare ogni singolo cambiamento con forza straordinaria, spazio ad un viaggio che da Caporetto attraversa l’orrore della seconda guerra mondiale, respira a pieni polmoni la rinascita del boom economico, si confonde nelle lotte giovanili, per farsi inesorabilmente travolgere dalla tecnologia con le sue false certezze: "i bambini - conclude la Ferri - continuano a giocare e Susanna se ne va a 101 anni portandosi via un mondo che non c’è più e valori che sembrano sempre più fragili. E’ arrivato il nostro oggi”.
Produzione Tangram Teatro diretta da Ivana Ferri ed interpretata da Bruno Maria Ferraro, con la partecipazione di Susanna Ferro e le musiche di Massimo Germini, Ma sono mille papaveri rossi sarà visibile venerdì 27 novembre alle 21 sulla frequenza 110 del digitale terrestre e live sui canali social del Tangram Teatro all’indirizzo https://www.facebook.com/tangramteatro.torino, e della Banca del Piemonte all’indirizzo https://www.facebook.com/bancadelpiemonte.
Bruno Maria Ferraro ph Massimo Ilardo.jpg