"Questa storia - scrive Schinocca - ci insegna che un punto di incontro esiste sempre, anche tra mondi distanti e impossibili. Il filo del dialogo esiste sempre. Questa è in fondo la vera ragione per cui ho creduto così tanto in questo lavoro": in scena si materializza la corrispondenza tra un detenuto e il magistrato che lo ha condannato, rapporto epistolare portato avanti negli anni per la definizione di un’amicizia inaspettata che si farà largo tra i personali demoni aprendo inaspettati barlumi di speranza. Due vite completamente diverse, in apparenza inconciliabili, che lettera dopo lettera riescono a trovare più di un punto di incontro interrogando lo spettatore sull’effettiva possibilità di conciliare la domanda di sicurezza sociale e la detenzione a vita, e dove il dettato costituzionale si farà garante del valore riabilitativo di ogni pena.
Produzione Tedacà / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi e Fertili Terreni Teatro, Fine pena ora di Elvio Fassone è adattato e diretto da Simone Schinocca con interpretazione di Salvatore D’Onofrio, Costanza Maria Frola e Giuseppe Nitti: repliche al Teatro Gobetti martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, la domenica alle 15.30 con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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