"Sul palco sei attori e un musicista - è scritto nella presentazione - creano una coralità multiforme e tragica dove il sopra e il sotto, luci e ombre. realtà e finzione, verità e illusione, l’uno e il doppio si alternano in un continuo gioco di rimandi, attraverso la plasticità dei corpi degli attori, le sequenze di movimento, i dialoghi serrati e comici”: in un ideale ponte tra illustre passato ed inquietante presente, la riscrittura della Ludovico traduce il mito per renderlo il più possibile fruibile allo spettatore di oggi. È cosi che Anfitrione ed Alcmena diventano esponenti di primo piano della malavita organizzata, con lui autentico boss, violento e arrogante, caduto nell'imbroglio di Giove e progressivamente privato del suo potere, mentre la consorte è la classica “donna d'onore” che accetta di sposare l'assassino del padre in cambio della vendetta per i fratelli e poi, fedele ai patti, lo ama e lo rispetta. A completare il cerchio la presenza di Sosia, carattere universale a tal punto da diventare un nome comune, sodale di Anfitrione al pari del suo capo vittima di un furto di identità perpetrato, nel rispetto delle simmetrie teatrali, da Mercurio, astuto aiutante di Giove.
Produzione Teatri di Bari, scritta e diretta da Teresa Ludovico, Anfitrione da Plauto vedrà in scena Michele Cipriani, Irene Grasso, Demi Licata, Alessandro Lussiana, Michele Schiano di Cola e Giovanni Serratore: al Teatro Astra venerdì e sabato alle 21 con biglietti ad Euro 22 ed Euro 15. Info allo 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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