"Questo testo di Sto - scrive Latella - è in qualche modo già naufrago di se stesso, è uno dei pochi dove il Bonaventura alla fine delle sue avventure-disavventure non riceverà un milione. Quasi a dire che è finita l’epoca del viaggio con un premio di consolazione. Si parte, ci si perde, forse ci si ritrova, e alla fine si torna al luogo dove tutto è iniziato”: l’Isola dei Pappagalli dove l’intera combriccola naufraga è spazio abitato da brutti cannibali come da meravigliosi pappagalli, babele di suoni e parole in rima che costringerà i personaggi ad interrogarsi su cosa voglia dire sentire una parola non registrata ma ripetuta da esseri viventi che non sono umani, ma anche sul significato del perdersi nella memoria, del provare a ripartire per ritornare in quel luogo da cui ci si era mossi, e che non potrà mai più essere lo stesso. "Lavorare sulla rima di Sto – conclude il regista campano - è come tornare a un ricordo, a una memoria di infanzia. Ritornare a una priorità elementare di suoni, di colori primi e, perché no, anche di odori. Ripercorrere le regole del gioco infantile apparentemente semplici per la loro sonorità, ma lucidamente complesse”.
Produzione Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale nell'adattamento di Linda Dalisi diretto da Antonio Latella, L’isola dei pappagalli con Bonaventura prigioniero degli antropofagi vedrà in scena gli attori Michele Andrei, Caterina Carpio, Leonardo Lidi, Francesco Manetti, Barbara Mattavelli, Marta Pizzigallo, Alessio Maria Romano e Isacco Venturini ed i musicisti Federica Furlani, Andrea Gianessi, Alessandro Levriero e Giuseppe Rizzo: al Teatro Carignano tre settimane di repliche martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20,45, domenica alle 15.30, con biglietti da Euro 37 ad Euro 31. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
Antonio Latella ©Photo Anna Bertozzi.jpg