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Come affrontare oggi IL CAPITALE di Karl Marx?
a cura di Roberto Canavesi
Una compagnia di teatro incontra un gruppo di metalmeccanici in una fabbrica occupata
Torino, al Teatro Astra, da venerdì 16 a domenica 18 febbraio 2024
Immaginare di portare oggi sul palco Il Capitale di Karl Marx è impresa ardita quanto suggestiva, tanto più se il progetto è legato ad un’attività di indagine che ha visto i due autori/attori incontrare e confrontarsi con braccianti agricoli sikh, lavoratori della logistica, sindacalisti di base: in scena per tre serate al Teatro Astra inserito nella stagione Cecità, drammaturgia e regia di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi, Il Capitale è l’esito dell’incontro con le maestranze della GKN di Campi Bisenzio, azienda i cui quattrocento operai la mattina del 9 luglio 2021 ricevono una mail con indicazione di non tornare al lavoro il giorno dopo. Da quel momento occupano la fabbrica giorno e notte con tanto di mensa, ufficio propaganda, turni di guardia per poi dall’autunno accogliere gli artisti che diventeranno in breve parte integrante della famiglia GKN dormendo dentro la fabbrica occupata.

Il materiale raccolto, al pari dei racconti e testimonianze, diventa materia per lo spettacolo, suggestione teatrale nata dopo la fine del primo lockdown quando i ragazzi del Progetto Kepler-452 avvertono la necessità di mettersi in ascolto di chi, nella fase immediatamente successiva, avrebbe perso il posto di lavoro: impulso che poterà Baraldi e Borghesi, presto soprannominati quelli della DIGOS per il numero di domande che rivolgono a tutti gli intervistati, a girare l’Italia alla ricerca di luoghi in cui le pagine di Marx diventano persone, spazi ed accadimenti, seguendo una mappa del disagio lavorativo il cui approdo finale sono gli stabilimenti fiorentini della GKN. "Il  Capitale - è scritto nella presentazione - racconta cosa significa trascorrere vent’anni in fabbrica a fare dei pezzi, delle differenze tra chi lo ha fatto e chi non lo ha fatto mai, dell’estrazione di plusvalore, della chiusura di una fabbrica tra tante, di cosa succede quando un gruppo di operai decide di tentare di fare la storia, di come per qualche tempo le logiche del capitale vengano estromesse da un perimetro di spazio, quello di uno stabilimento industriale occupato".

Nel periodo di studio tra le mura della fabbrica i due "infiltrati" approcciano centinaia di operai, partecipano a picchetti, assemblee e manifestazioni, ascoltano ed osservano di continuo cercando di volta in volta di tornare alle pagine di Marx per tentare di instaurare un dialogo creativo tra  Il  Capitale  e quello che succede al presidio, tra un classico della letteratura filosofica ed economica e un gruppo di esseri umani in carne ed ossa: più nello specifico l’attenzione di tutti si concentra su tre persone in particolare. Iorio, manutentore, Felice, operaio addetto al montaggio e Tiziana, operaia addetta alle pulizie, simboli di un’intera collettività che la compagnia inviterà in teatro a Bologna per fare insieme lo spettacolo che è innanzitutto riflessione critica collettiva sul tempo, sul suo scorrere, su chi lo possiede e chi lo vende, ma anche su chi lo acquista e lo libera.

Produzione Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale su Progetto Kepler-452 con drammaturgia e regia di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi, Il Capitale vedrà in scena Nicola Borghesi con Tiziana De Biasio, Felice Ieraci e Francesco Iorio del Collettivo di fabbrica lavoratori GKN, con la partecipazione di Dario Salvetti: repliche al Teatro Astra venerdì 16 febbraio alle 21, sabato 17 febbraio alle 19 e domenica 18 febbraio alle 16 con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info allo 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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