Dopo l’anteprima al Festival Incanti - Rassegna Internazionale del teatro di figura, ritorna in scena l’interazione in scena di una performer e tre preziose marionette degli anni ’40, appartenenti alla storica collezione Toselli e custodite presso l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco, per il racconto quanto mai attuale di una donna che non vuole conformarsi al classico femminile delle fiabe e omologarsi ai dettami del brutale consorte: "incarnando il desiderio di non lasciarsi manipolare e soggiogare dalla violenza - scrive Silvia Battaglio - la donna attraversa il vasto abisso del potere, per riemergere e parlarci d’amore e liberazione, per svelare l’ignoto al di là dell’apparenza, nella scoperta di noi stessi oltre gli stereotipi di genere”
Succube di un marito deciso ad impostare il rapporto coniugale su dinamiche di controllo e terrore, "puoi aprire soltanto le porte delle stanze che dico io" afferma deciso Barbablù, la donna sceglie di aprire la porta segreta al di là della quale scopre i corpi occultati delle precedenti marionette-spose: estremo gesto di ribellione che porterà le donne a resuscitare a vita nuova in un racconto sospeso tra fiaba e realtà, dove l’elemento della trasgressione assume il valore di una redenzione salvifica.
Come sempre accade nei lavori dell’attrice e danzatrice torinese, l’esito scenico si annuncia essere il risultato di una ricerca artistica caratterizzata da un linguaggio ibrido dal forte segno evocativo, frutto dell’interazione tra teatro fisico, teatro di figura e danza, per un lavoro sul corpo segnato da un linguaggio plastico costruito per quadri e ambienti sonori: giocando con la mobilità delle marionette, la messinscena diventa racconto quasi sussurrato all’orecchio di chi è testimone di una favola contemporanea che con le sue luci e le sue ombre apre un possibile sguardo sul presente. "Incarnando il desiderio di non lasciarsi manipolare e soggiogare dalla violenza - conclude la Battaglio - la donna attraversa il vasto abisso del potere, per riemergere e parlarci d’amore e liberazione, per svelare l’ignoto al di là dell’apparenza, nella scoperta di noi stessi oltre gli stereotipi di genere".
Produzione Zerogrammi in collaborazione con Biancateatro, e in coproduzione con Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, Festival INCANTI, Officine CAOS/Residenza Arte Transitiva, La sposa blu è un progetto di e con Silvia Battaglio: al Teatro Astra giovedì 19 e venerdì 20 maggio alle 21 con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info al 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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