In Pandora la compagnia prosegue e persegue un preciso percorso artistico, quello della ricerca di un linguaggio specificamente teatrale, fatto di movimento e gesti concreti, di maschere, musica e poesia, di presenza ed incontro: obiettivo ambizioso realizzato senza ricorrere alla parola, da sempre elemento fondante la comunicazione, rimpiazzata dalla maschera, filtro identitario che diventa strumento di lettura del circostante sia che si tratti di un oggetto in cartapesta sia che ci si riferisca alle maschere di tutti i giorni, una benda o un paio di occhiali, una semplice espressione o il singolo volto. Scenografia di questa particolare ricerca espressiva sarà un anonimo bagno in fondo a un corridoio o sotto la piazza di una città, ritirata di un aeroporto, di un club o di una stazione di servizio, attraversato ed abitato per pochi istanti da un’umanità variegata e transitoria che come in un universo parallelo li dentro può indossare "maschere" sconvenienti al di fuori: "non è un luogo più vero rispetto al fuori - scrivono i Gordi - è solo un altro aspetto dell’esserci; se fuori ci si deve attenere alle norme sociali, ad una prassi, al gioco, dentro si dismette qualcosa; è uno spazio amorale, di sospensione, anche di grossa violenza e nudità".
Coprodotto da Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, Teatro Franco Parenti, Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con Teatro dei Gordi, Pandora di e con Claudia Caldarano, Cecilia Campani, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti e Matteo Vitanza è ideato e diretto da Riccardo Pippa: due settimane di repliche al Teatro Gobetti martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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