I lavori presentati quest'anno sono legati in maniera forte alla contemporaneità, di cui restituiscono gli aspetti più spigolosi, confrontandosi con essi.
Mattew Lenton porta il doppio spettacolo Streptease&Out at Sea, una riflessione sulla democrazia e i suoi limiti, sui concetti di classe e sfruttamento. Officina Orsi porta avanti il progetto Su L’Umano sentire arrivato al capitolo 2 Maneggiami con cura, sempre legato al concetto di appartenenza e di comunità. Sanja Mitrovic e Vladimir Aleksic con In I Am Not Ashamed of My Communist Past affrontano la storia della disgregazione della Jugoslavia, che ha rappresentato un modello di convivenza e comunità multietnica e multireligiosa. Così Ahmed El Aattar, con Before the Revolution, rievocherà l'Egitto prima della `rivoluzione`. Cut di Philippe Saire, spettacolo di danza, ripercorre la fuga della famiglia di Saire dall’Algeria durante la liberazione del paese. Tu es libre del Teatro i racconta invece la storia di Haner, giovanissima foreign fighter francese. I Tagliarini/Deflorian proporranno Il cielo non é un fondale, un lavoro sull'omologazione dei paesaggi urbanizzati e sugli stili di vita. La cilena Manuela Infante mette in scena in Estado Vegetal la conversazione impossibile tra esseri umani e piante. Il dialogo fallito con la natura.
Attorno agli spettacoli tante altre iniziative, le conversazioni di ogni artista con gli spettatori giovani, gli incontri di approfondimento, prima e dopo lo spettacolo, spettacoli per le scuole, workshop per attori, performer, autori e registi. Il festival ospiterà inoltre la quarta edizione delle Giornate programmatori, volte alla promozione e alla diffusione degli artisti svizzeri presenti al festival.
FIT Festival