"Tra tutti gli scrittori che animano le creazioni di King - spiega Filippo Dini - Paul Sheldon è il più forte, il più disperato. Prigioniero del suo talento e della sua vocazione, scopre se stesso nel viaggio all'inferno in compagnia di Annie”: spietata carceriera, sadica torturatrice ed al tempo stesso amorosa infermiera, Annie incarna nell'immaginario del suo creatore l’attrazione fine a se stessa, la magia e l’amore che la portano a non fermarsi davanti a nulla pur di riuscire nell'impresa di salvare il suo personaggio del cuore, in totale balìa di quel malato sentimento di fascinazione che ogni essere umano può arrivare a provare verso le storie, e verso chi le racconta. "Annie non è folle - chiosa Dini - Annie ama alla follia. Annie è l’esasperazione del desiderio e dell’amore per l’arte”: da queste premesse ecco che Misery diventa opera esemplare sul potere magico della narrazione in grado di rivivere con tutto il suo carico di fascinazione a teatro, luogo della magia per definizione.
Prodotto dal Teatro Stabile di Torino–Teatro Nazionale, dalla Fondazione Teatro Due e dal Teatro Nazionale di Genova, Misery di William Goldman è diretto da Filippo Dini, in scena con Arianna Scommegna e Carlo Orlando: due settimane di repliche al Teatro Gobetti martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20,45, domenica alle 15.30, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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