In quest’ultimo progetto si parla di perle e si gustano i fagioli in una narrazione che riporta alla memoria dello spettatore colore e sentimenti percepiti guardando il fondo marino, in cui si immergono i pescatori di perle: il gusto antico di una vita semplice e dignitosa, con il suono aspro delle fatiche e delle piccole felicità che dal sogno arrivano, per una serata trascorsa ascoltando e mangiando secondo la miglior tradizione popolare.
La sera successiva, domenica 10 aprile alle 20, sarà la volta di Moni Ovadia con il suo Carta Bianca, monologo con cui l’attore e regista di origine bulgara intratterrà il pubblico con riflessioni, letture e storie tratte dal suo repertorio: "abbiamo bisogno - spiega Ovadia - di costruire un sogno, di creare nuovi orizzonti, di intessere relazioni umane di valore, l’unico vero lusso che abbiamo a disposizione in questa vita". Conversando a tutto campo, senza seguire una scaletta preconfezionata, rivivranno in scena momenti di una personale idea di teatro che nel tempo ha contribuito a far conoscere la cultura Yiddish, senza mai dimenticare il costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace: un recital ogni replica diverso che partirà proprio dalla carta bianca "per restituire un senso alla realtà", partendo dalle convinzioni che se le religioni monoteistiche hanno sancito la sacralità della vita e l’inviolabilità della dignità umana, tutto questo è però progressivamente andato perduto per colpa di un sistema capitalistico selvaggio. Un meccanismo trappola che limita la vita al solo atto di produrre e consumare, o forse a consumare prima di produrre, salvo poi abbandonarci il prima possibile in silenzio.
Per Fagioli come perle e Carta bianca biglietti a Euro 15 ed Euro 10 acquistabili sul sito www.ticket.it, prenotandoli chiamando lo 011. 64.57.40 o direttamente a teatro il giorno dello spettacolo a partire da un’ora prima dell’inizio.
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