Non nuovo a simili incursioni teatrali, Angelo Colosimo torna a lavorare sull’archetipo letterario della famiglia con una precisa e dichiarata accezione su quelle che sono le specifiche dinamiche n’dranghetistiche: in scena il racconto di una consolidata tradizione con una famiglia nella famiglia riunirsi nel ventre di una campagna per uccidere un maiale, dando così vita ad un rito legato alla tradizione più arcaica e contadina, ferina e ancestrale.
Se l’uccisione di un pùarcu è gesto che serve a sfamare bocche fameliche e a dare sostentamento, in una lettura più simbolica l’immagine rappresenta l’idea della gestione del potere basata su tentacoli parentali, dove tutti hanno ruoli da rispettare, nella collettiva difesa e salvaguardia di un ordine precostituito: "forte risulta la contaminazione – spiega il regista Roberto Turchetta - del mito di Atreo che in questo testo viene rivisitato e travestito, dipinto e manipolato ad arte. Il mito che si intreccia fortemente con la vendetta familiare, sangue chiama sangue, portata alle estreme conseguenze nella sua ripercussione sui discendenti".
Spettacolo Wobinda Produzioni, scritto e interpretato da Angelo Colosimo per la regia di Roberto Turchetta, Simu e pùarcu sarà replicato in Sala Kairòs sabato 14 maggio alle 21 con biglietti ad Euro 12 ed Euro 10: è possibile acquistare i biglietti online sulla piattaforma http://oooh.events selezionando lo spettacolo desiderato o direttamente in loco la sera stessa dello spettacolo
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