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FUGA DA SARAJEVO per riflettere sulla guerra dalla prospettiva femminile
a cura di Roberto Canavesi
Monica Luccisano firma un progetto liberamente ispirato ai racconti di Irina Dobnik
Torino, a Tedacà bellARTE, da giovedì 1 a domenica 4 febbraio 2024
Anche a teatro l’unione fa la forza, almeno questo è il messaggio che cinque associazioni culturali torinese elaborano e sviluppano in Fuga da Sarajevo, ideazione e coordinamento di Monica Luccisano, in scena a Tedacà bellARTE per il cartellone di FTT-Fertili Terreni Teatro: esito finale della collaborazione di Doppeltraum Teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran e Tékhné, con in scena sette attrici anche nelle vesti di registe per una direzione condivisa, la piéce intende promuovere un’accorata riflessione sulla guerra da una prospettiva tutta al femminile, e lo fa ispirandosi ai racconti di Irina Dobnik, alle vicende del Kamerni Teatar ’55 e ad altri tragici fatti accaduti al tempo dell’assedio di Sarajevo.

Proprio alla capitale bosniaca dobbiamo rifarci per ricordare come, mentre la città era sotto assedio, il Kamerni Teatar '55 intraprendeva con coraggio e determinazione la sua "resistenza culturale", proponendo in tempo di guerra spettacoli, concerti e prove aperte: ad animare il fermento culturale non era solo l’istinto di sopravvivenza di artisti e maestranze, quanto la voglia di vita e dei cittadini che continuavano a frequentare quel piccolo teatro diventato rifugio. In questo contesto si inserisce la figura di Irina Dobnik, giovane attrice, poco più che ventenne, che tra l’aprile 1992 ed il febbraio 1996 vede la sua esistenza sconvolta dalla prepotente irruzione di un conflitto in poco tempo capace di ridurre la città alla fame e al freddo, privandola dei beni essenziali con i suoi abitanti bersagli liberi in preda alle granate e al tiro dei cecchini.
"La compagnia di Irina - è scritto nella presentazione - stava allestendo Aspettando Godot: in una sorta di osmosi tra vita e teatro, il lavoro su quel testo andava intrecciando l’angoscia di quei giorni. La lavorazione dello spettacolo diventava sempre più intensa": e muoversi tra le parole e i gesti di Beckett voleva innanzitutto dire rivedersi in uno specchio in cui si andava a riflettere l’attesa infinita di una tregua, e di qualcuno che mettesse fine all’inferno. Il tutto ben consapevoli di ritrovarsi giorno dopo giorno di fronte ad un destino di sofferenza e di privazione che, al pari di numerosissimi uomini e donne, costringerà anche Irina alla fuga.

Coproduzione Doppeltraum Teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran e Tékhné, ideazione e testo Monica Luccisano per la regia collettiva delle interpreti Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Martina Michelini, Stefania Rosso, Lia Tomatis, per Fuga da Sarajevo repliche a Tedacà bellARTE giovedì 1 e venerdì 2 febbraio alle 21, sabato 3 e domenica 4 febbraio alle 19, con biglietti ad Euro 11 ed Euro 9 acquistabili in modalità online direttamente sul sito www.ticket.it, o direttamente in cassa la sera dello spettacolo con una maggiorazione di Euro 3. Informazioni ed assistenza all’email biglietteria@fertiliterreniteatro.com o al numero 334.86.55.865.
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