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LA STAGIONE 2017/18 DEL PICCOLO
a cura di Giampiero Raganelli
Presentata la nuova stagione del Piccolo Teatro che celebra i suoi settant’anni: oltre 25.500 giorni di teatro d’arte per tutti, tra produzioni, ospitalità nazionali e internazionali
17 titoli tra nuove produzioni e riprese, targate Piccolo Teatro, con lunghissime teniture; 5 spettacoli internazionali, 16 spettacoli ospiti. Questi i numeri del Piccolo Teatro di Milano che si appresta a festeggiare i suoi primi settant’anni. Gli spettacoli di punta sono affidati a Federico Tiezzi, Roberto Latini, Carmelo Rifici, Mauro Avogadro; ripresi Pinocchio di Antonio Latella e Bestie di scena di Emma Dante; torna il russo Lev Dodin ed esordisce nel primo stabile italiano il collettivo berlinese Rimini Protokoll
Il 14 maggio 1947 Giorgio Strehler, Paolo Grassi , Nina Vinchi, Fiorenzo Carpi fondarono il Piccolo Teatro di Milano riadattando una sala cinematografica che in epoca fascista era stata la sede di un corpo militare tristemente noto per i suoi rastrellamenti. Con l’allestimento di L'albergo dei poveri di Gor'kij aveva inizio la rinascita culturale e morale di Milano. Sono passati settant’anni, e venti dalla morte di due dei fondatori, Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi, e il Piccolo Teatro vara una stagione che celebra la sua gloriosa storia.

L’orgoglio del teatro stabile milanese è rappresentato dalle teniture
: “Nessun teatro in Europa tiene tali e tante tipologie di spettacoli per così tanto tempo”, ha affermato il direttore Sergio Escobar. E nella stagione ancora in corso titoli non facili, come Pinocchio di Antonio Latella e Bestie di scena di Emma Dante (ripresi anche il prossimo anno) hanno registrato il tutto esaurito pur con le numerose repliche. 

Le produzioni della stagione 2017/18 sono quattro. L’interpretazione dei sogni di Freud, che rimarrà in scena per ben 42 repliche, un testo chiave della storia del pensiero, portato a teatro nella drammaturgia di Stefano Massini con la regia di Federico Tiezzi; Uomini e no, l’opera fondamentale della resistenza di Elio Vittorini, che racconta una Milano ferita che reagisce, messa sul palcoscenico da Carmelo Rifici con un gruppo di giovani attori neodiplomati alla Scuola del Piccolo, con la drammaturgia di Michele Santeramo; Mauro Avogadro si confronta con la contemporaneità con l’adattamento, firmato da Paolo Giordano, di Fine pena: ora, il romanzo del magistrato Elvio Fassone; Teatro comico, un testo di Goldoni con un metateatro anticipatore di Pirandello, messo in scena da Roberto Latini. Seconda opera del grande commediografo veneto in cartellone, dopo l’immancabile ripresa dello storico Arlecchino, spettacolo simbolo del Piccolo, che verrà allestito anche fuori dal teatro in location marginali come l’Istituto Penitenziale Minorile Beccaria e l’Anfiteatro Martesana. 

Prestigiose come sempre le ospitalità internazionali. Torna Lev Dodin del Maly Teatr di San Pietroburgo con un suo nuovo adattamento da Il giardino dei ciliegi; e approda per la prima volta al Piccolo invece il collettivo berlinese Rimini Protokoll, protagonista di tanti festival e a Milano già portato da Zona K, con Nachlass, che prevede il Teatro Studio modulato in otto stanze per un lavoro di riflessione sul tema della morte, nello stile della compagnia. 

Oltre 25.500 giorni di teatro dell’arte, arricchiti da mostre, allestimenti di poster con immagini della storia del Piccolo, proiezioni sulle facciate dei tre teatri. E un francobollo dedicato al Piccolo da Ministero dello Sviluppo Economico con la cerimonia di annullo che si svolgerà al Chiostro Nina Vinchi.

Il sito del Piccolo Teatro




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