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L’oblìo dell’artista si combatte con WHISKEY & SOUBRETTE
a cura di Roberto Canavesi
Visto a Tedacà bellARTE di Torino martedì 26 dicembre 2022
di Marco Musarella, Valentina Renna, Simone Schinocca e Livio Taddeo 

regia Simone Schinocca; coreografie Bqb; musiche Antonio Dominelli; luci e scene Sara Brigatti, Florinda Lombardi, Beppe Venuti; illustrazioni Victoria Morete

con (in ordine alfabetico) Francesca Bovolenta, Arianna Di Flora, Antonio Dominelli, Elisa Ferraro, Giulia Guida, Marco Musarella, Michela Paleologo, Valeria Pugliese, Valentina Renna, Simone Schinocca, Andrea Semestrali, Viviana Stizzolo e la partecipazione di Valentina Aicardi, Antonella Delli Gatti e Costanza Frola 

Produzione Tedacà
Gli spettacoli teatrali suscitano nel pubblico reazioni "di pancia" o "di testa" come nel caso di Whiskey & Soubrette, produzione Tedacà, su testo collettivo della compagnia torinese, in scena un mese nella sala di bellARTE per due ore di canzoni, aneddoti e musiche con lo spettatore catapultato nella Torino della prima metà del Novecento.

E cosi, ragionando "di pancia", dopo gli incontri ravvicinati con Isa Bluette (all’anagrafe Teresa Ferrero), Erminio Macario e Ferdinando "Fred" Buscaglione, si ha la convinzione di aver vissuto un viaggio nella Torino che fu, nelle fumose atmosfere da Café Chantant tra capricci di soubrette, nascenti compagnie di rivista e tentativi dei protagonisti di affermarsi nel mondo dello spettacolo, oggi show business, già al tempo capace di impressionare per vivacità, e non sempre grande trasparenza. Ma se a questa lettura sostituiamo un approccio "di testa", ecco allora che nella mente, tra i tanti ritornelli ascoltati, non può passare inosservato quel “non dimenticatevi di me” che in anni e con modalità diverse le tre star sopraccitate rivolgono al loro amico Bruno, titolare dell’osteria-teatro in cui hanno mosso i primi passi: un’invocazione preghiera che nasconde l’atavico terrore dell’artista, la caduta nell’oblìo, l’esser dimenticati dalla comunità di uomini e donne che per tanti anni lo hanno applaudito e sognato.

Assecondando questa doppia interpretazione, il movimentato e divertente carrozzone di Whiskey & Soubrette diventa tanto happening celebrazione di canzoni ed artisti lontani nel tempo, quanto metafora di un’idea di arte che, allora come oggi, non è solo lustrini e paillettes, ma anche sofferenze e delusioni, sogni e speranze: in una sala letteralmente trasformata in locale d’epoca, con tanto di passerelle dove sfilare alla ricerca di applausi e consensi, tredici interpreti danno vita ad applaudite coreografie, impreziosite da momenti recitati a due o di gruppo, nel ritratto sempre ironico e disincantato di un patrimonio artistico ai più giovani sconosciuto, ma non per questo da dimenticare. Sono cassetti della memoria quelli che si aprono in scena a partire dalla parabola di Isa Bluette, cantante ballerina dall’indubbia forza decisa a uscire dal guscio torinese per affermarsi sulle ribalte parigine come nei teatri lungo lo Stivale, prima di arrendersi alla tisi poco più che quarantenne. Ed ancora l’ironia e la comicità tutta sabauda di un Erminio Macario paladino della torinesità, o la vita maledetta di Fred Buscaglione, oggetto del desiderio di discografici, e non solo, tanto rapido nello scalare le vette del successo quanto nel pigiare sull’acceleratore della sua Ford Thunderbird con cui si schianterà in una notte romana del 1960.

Whiskey & Soubrette è una festa in grande stile, adatta per grandi e piccini, capace di tener compagnia al pubblico che vorrà per una sera prender posto in sala, chiudere gli occhi, e farsi cullare da parole e note di artisti le cui carriere hanno incrociato la storia della Torino di ieri.
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