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Samusà, un one woman show di grande livello
a cura di Giancarlo Zappoli
Grazie al fil rouge di una narrazione autobiografica Virginia Raffaele ci propone una grande varietà di personaggi e situazioni
Milano Teatro Lirico Giorgio Gaber dal 9 al 13 febbraio 2022
Quante sono attualmente le attrici in Italia che possono permettersi di reggere quasi due ore di spettacolo portando in scena una varietà apparentemente infinita di personaggi avendo a disposizione solo pause per il cambio d’abito (peraltro ben gestite da tre giocolieri/mimi/acrobati)? Si potrebbe rispondere (con una scarsa possibilità di essere smentiti) che c’è solo lei: Virginia Raffaele, grande protagonista di Samusà per la regia di Federico Tiezzi, che sin dall’entrata in scena ci prepara ad un’abbondanza e generosità di prestazioni sul palcoscenico. Il punto di partenza è il variegato e vitalissimo mondo del Luna Park dell’Eur com’era nel passato recente. Un microcosmo di persone che, grazie alle performance vocali di Virginia, si materializzano sul palco divenendo centomila in un corpo solo. Ma è solo l’inizio perché nel giro di 20 minuti si è già trasformata in una Patty Pravo dal volto devastato dalla chirurgia estetica sulla quale si esercita con una certa crudeltà. Farà lo stesso con i negazionisti complottisti che verranno letteralmente eliminati dalle loro stesse teorie.

Lo spettacolo continua così non avendo mai un’uscita fine a se stessa non dimenticando la politica (straordinaria l’irruzione lampo di una Giorgia molto nota) ma anche facendo ridere con l’amaro in bocca con il personaggio della ragazzina capitata in una famiglia per la quale costituisce solo un peso. Quando si accendono le luci in sala tutto sembrerebbe essere finito ma è allora che i personaggi del mondo dello spettacolo e della televisione, che sa imitare alla perfezione, si impossessano quasi contemporaneamente di lei in una sarabanda di battute e di quasi acrobatica gestualità. Virginia ringrazia il pubblico che gremisce il teatro in ogni ordine di posti. Ma è chi si trova in platea o in galleria a doverla ringraziare per uno spettacolo e una performance questi sì davvero inimitabili.
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