Prima di rinunciare definitivamente al proprio ruolo, scelta dettata dalla volontà di ritornare uomo tra gli uomini per meglio vivere il lento ed inesorabile processo di avvicinamento alla morte, il capriccioso Lear chiede alle tre figlie un’attestazione verbale del loro amore: e se Regana e Gonerilla si piegano al gioco della finzione, impegnandosi in una gara di adulazione, la schietta Cordelia sceglie di non cedere al castello di ipocrisie pagando a caro prezzo questa sua scelta. “È questo equivoco - scrivono Placido e il co-regista Francesco Manetti - questo confondere l’amore con le parole, che farà crollare Lear rendendolo pazzo. E con lui è il mondo intero che va fuor di senno, la natura scatenata e innocente riprende il suo dominio, riporta gli uomini al loro stato primordiale, nudi e impauriti a lottare per la propria sopravvivenza”.
Re Lear, spettacolo ponte tra passato, presente e futuro sarà proposto con la traduzione ed adattamento di Michele Placido e Marica Gungui: in scena al teatro Carignano fino al 30 novembre con repliche il martedì e il giovedì alle 19.30, mercoledì, venerdì e sabato alle 20.45, la domenica alle 15.30: biglietti a Euro 36 ed Euro 30 con info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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