”Non aggiungerò parole alla trama - scrive Latini - ma voglio dire di altre possibilità che vorrei assecondare. Sono sempre stato molto affascinato per il non finito, non concluso. Ho sempre avuto una grandissima attrazione per i testi cosiddetti incompiuti. Mi sembrano da sempre così giusti rispetto al teatro. L’incompiutezza è per la letteratura, per il teatro è qualcosa di ontologico. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione”: opera simbolo della crisi artistica che contraddistinse l’ultima fase creativa del drammaturgo siciliano, I giganti della montagna con la sua scalcagnata galleria di umanità formata dalla compagnia della Contessa Ilse, come dal mago Cotrone e dai suoi Scalognati, incarna alla perfezione l’impotenza per i personaggi nell’affrontare la realtà, con un conseguente isolamento esistenziale che si realizza ancor prima di aver provato a reagire.
La versione ideata e curata da Roberto Latini, presentata con grande successo l’estate scorsa al Festival Inequilibrio di Castiglioncello, sarà volutamente ambientata in un’atmosfera cinica, spettrale ed oscura, ideale cornice al cui interno far rivivere il cosiddetto “altromondo scenico”.
Per I giganti della montagna. Atto primo replica alle Fonderie Limone domenica 11 gennaio alle 21 con biglietti a Euro 12 ed Euro 7: info e prenotazioni allo 011.51.72.826.
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