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Con LE SERVE in scena il ribaltamento tra essere e apparire, tra immaginario e realtà
a cura di Roberto Canavesi
Il capolavoro di Jean Genet rivive per una riflessione su potere, genere e disuguaglianze
Torino, al Teatro Gobetti, da martedì 27 febbraio a domenica 3 marzo 2024
Due sorelle vivono un rapporto di amore e odio nei confronti della loro padrona, l’elegante Madame, e ogni sera allestiscono un rituale in cui a turno la interpretano e la uccidono: quello che scritto cosi può sembrare un curioso gioco di ruolo è in realtà il pretesto del meccanismo metateatrale di cui si alimenta Le serve, il capolavoro scritto da Jean Genet nel 1947, liberamente ispirato a un fatto di cronaca che scosse l’opinione pubblica francese negli anni Trenta, ora al centro dell’adattamento diretto da Veronica Cruciani, in scena al Teatro Gobetti per il cartellone dello Stabile torinese, ed ambientato in una città contemporanea, dove risuonano forti i temi dominanti del potere, del genere e della diversità.

Tradotto da Monica Capuani, il dramma di Genet richiama un reale fatto di cronaca realmente accaduto nel febbraio del 1933 a Le Mans, in Francia, dove due cameriere legate da un vincolo di amore-odio verso la loro padrona arrivano a denunciare il di lei amante scrivendo lettere anonime: una volta appresa l’assoluzione dello stesso per mancanza di prove, con conseguente prossimo svelamento delle loro ambigue trame, le due serve tenteranno di eliminare Madame. "Genet - è scritto nella presentazione della Compagnia - presenta le due sorelle, Solange e Clare, nella loro vita quotidiana, nell’alternarsi fra fantasia e realtà, fra gioco del delirio e delirio reale: a turno le due cameriere recitano la parte di Madame, esprimendo così il loro desiderio di essere La Signora e ognuna di loro, a turno, recita la parte dell’altra cameriera": in un inquietante meccanismo, autoalimentato dal continuo scambio di ruoli, le donne modificano lentamente atteggiamento, passando ora dall’adorazione al servilismo, ora dagli insulti alla violenza, dando così vita ad una rivolta verso il potere non tanto da intendere come simbolico atto rivoluzionario, semmai come vero e proprio rito. Ripetitività di gesti al cui interno trova spazio l’incarnazione della frustrazione, con il gesto di uccidere la persona amata e invidiata ripetuto all’infinito come un gioco, impossibilitati ad attuarlo nella realtà: un ritornello destinato però a non compiersi mai, con il puntuale arrivo della signora destinato ad interrompere ogni giorno il teatrino degli orrori. "La liturgia diventa un atto assurdo, è il desiderio di compiere un’azione che non potrà mai superare la distanza che separa il sogno dalla realtà. Una fallimentare ripetizione magica, il riflesso deformato del mondo dei padroni, che le serve adorano, imitano, disprezzano".

Produzione CMC-Nidodiragno, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Teatro Stabile di Bolzano, traduzione di Monica Capuani con adattamento e regia di Veronica Cruciani, Le serve di Jean Genet vedranno in scena Eva Robin’s, Beatrice Vecchione e Matilde Vigna: repliche al Teatro Gobetti martedì 27 febbraio, giovedì 29 febbraio e sabato 2 marzo febbraio alle 19.30, mercoledì 28 febbraio e venerdì 1 marzo alle 20.45, domenica 3 marzo alle 16, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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