con Fabrizio Falco e Sara Putignano
regia Fabrizio Falco - scene Eleonora Rossi - luci Daniele Ciprì - musiche Angelo Vitaliano - regia Maurizio Spicuzza
Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale in collaborazione con Le vie dei Festival / Minimo Comune Teatro
Portare queste parole oggi in scena sa tanto di sfida in cui si ha tutto da perdere, rischio che il coraggioso e bravo Fabrizio Falco accetta in pieno per lo spettacolo diretto ed interpretato con l'ottima Sara Putignano: su di un palco in cui siedono tre file di manichini a fissare, e pensiamo noi impietosamente rappresentare, la comunità di spettatori, prendono forma le parole del Discorso come di altri estratti leopardiani per un je accuse all'italica società senza filtri ed orpelli. Incapacità di una convivenza civile degna di questo nome, degradazione dei costumi, assenza di un teatro e di una letteratura nazionale, prevalere di istinti individuali e privati sulla dimensione pubblica e collettiva: questi solo alcuni degli aspetti interessati da parole così moderne ed attuali che suonano come il più classico degli evergreen, non lasciando allo spettatore la minima possibilità di replica, semmai strappando continui ammiccamenti di amara approvazione ben visibili dalla platea.
Muovendosi sul palco, ma anche agendo in proscenio o camminando per la sala, Fabrizio e Sara sono impeccabili esecutori di una partitura teatrale tanto fulminea quanto intensa: ora affiatati complici, ora pungenti sfidanti, i due giovani interpreti danno vita ad una prova teatrale condotta con assoluto controllo sulla scia di quella passione la cui assenza, nell'associazione all'aggettivo civile, risuona più volte dal palco come impietosa condanna.
Il 1824 ed il 2017 non sono forse mai stati così vicini....
Ritratto d'Italia ph Giuseppe Distefano.JPG