"In questa nuova opera da tre soldi detta Peachum - scrive Paravidino - succede quello che succede nell’Opera di Gay, nel Sogno di una notte di mezza estate, in Otello e in moltissime fiabe. A un padre portano via la figlia. Il padre la rivuole. Brecht ci dice che la rivuole perché gli hanno toccato la proprietà. Non altro": la proprietà come bene unico da tutelare e difendere, idea di base che accompagnerà il percorso del protagonista impegnato tra mille avventure e disavventure nello sforzo di riprendersi la figlia per il viaggio in un mondo fatto di miserie: la miseria dei poveri, la miseria di chi si vuole arricchire, la miseria di chi ha paura di diventare povero con sullo sfondo l’eterna guerra dei ricchi contro i poveri.
Dal nascente capitalismo ai tempi di Brecht, chiamato a confrontarsi con altre forze prima di affermarsi nella società, si passa ad una moderna versione che lo avvicina molto di più all’idea di una società di mercato, contesto sociale ed economico decisamente mutato nel corso degli anni sulla cui consapevolezza si è deciso di trasformare il protagonista Peachum in uno scaltro commerciante per dar forse vita, come chiosa Paravidino, "più ad una commedia dei vizi alla Molière che ad un dramma dialettico alla Brecht".
Produzione Tea su testo e regia di Fausto Paravidino, PEACHUM. Un’opera da tre soldi vedrà in scena Rocco Papaleo, Fausto Paravidino, Romina Colbasso, Marianna Folli, Iris Fusetti, Davide Lorino e Daniele Natali: repliche fino a domenica 5 dicembre al Teatro Carignano martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30, con biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o all’800.235333 con vendita ondine su www.teatrostabiletorino.it.
Peachum©Luca-Guadagnini.jpg