Enrico Guarneri: Nel momento in cui penso di portare in scena uno spettacolo che in qualche modo appartenga al filone che faccio io, ovvero della tradizione siciliana comici, purtroppo il numero non è così elevato. Questa è una rielaborazione di Luigi Capuana, una firma importantissima nonché fra i fondatori del Verismo in Italia, che ha dato frutto ad un'operazione ben riuscita. Infatti eliminando alcune situazioni meravigliose a leggersi ma un po' prolisse da portare in scena, e quasi dissacrando alcuni momenti dello spettacolo, secondo me siamo riusciti a riportare agli occhi del pubblico uno spaccato della società dell'epoca (fine 800) in cui il paraninfo aveva un'importanza straordinaria. Infatti ai tempi si viveva soprattutto in campagna, e non era facile poter incontrare `l'anima gemella`, ed allora i padri che avevano a cuore la sistemazione delle proprie figlie andavano da questi personaggi, che sicuramente dovevano essere di un'intelligenza e di una sensibilità molto spiccate. Il paraninfo, vista la provenienza della famiglia della ragazza faceva le dovute selezioni.
Sicuramente un ruolo poco attuale, ma la gente viene comunque attratta e si diverte molto
(EG): Certo, infatti noi abbiamo fatto un'attenta ricerca dei termini ormai desueti, e li abbiamo riesumati, spolverati e avvicinati al linguaggio odierno. Quindi il pubblico si diverte sia nell'ascolto, sia nel seguire lo svolgersi della vicenda.
Lei spesso dichiara che la televisione è come un `asso pigliatutto`. Ma se non avesse sfondato con il personaggio di Litterio in tv, nella trasmissione `Insieme` di Antenna Sicilia, secondo lei adesso avrebbe la stessa notorietà? Il pubblico che ad ogni suo spettacolo, ad ogni replica fa il tutto esaurito ci sarebbe stato?
(EG): Il successo sicuramente c'era già, ho iniziato a recitare nel 1976, ma si è amplificato parecchio. Posso dire che io ho fatto un grandissimo lavoro promozionale per il Teatro attraverso la tv: tanta gente innamorata del mio personaggio `Litterio`, vedendo in giro i manifesti col mio nome e la mia faccia è venuta a Teatro convinta di incontrare il personaggio televisivo, ed invece si è trovata faccia a faccia con l'attore.
E non resta affatto delusa
(EG): Assolutamente no, anzi! Ancora più affezionata, più innamorata e diventando così un potenziale pubblico teatrale abbonato.
Possiamo quindi affermare che `Litterio` è stato per certi versi un po' ingombrante, ma d'altro canto è servito a dare luce alla vasta produzione teatrale che da diversi anni lei svolge.
(EG): Sicuramente è così, poi magari qualche giornalista associa in maniera inscindibile il personaggio e l'attore, e chissà che congiunture farà non lo sappiamo, ma anche se lo sapessimo non è che c'interessi più di tanto.
Quindi la televisione serve anche al Teatro
(EG): Oggi la televisione è tutto, se un personaggio non passa in televisione la gente si convince che sia morto, mentre magari quello starà facendo tournée mondiali. Oggi dalla televisione passa tutto, dalla politica ai processi. Inoltre una bella ragazza o bel ragazzo che fa un passaggio televisivo in qualche reality show, molto probabilmente troverà qualcuno che le proporrà di fare uno spettacolo teatrale l'anno successivo. Per fortuna però il tempo premia o condanna!
Io sono un grande sostenitore del Teatro come scambio tra palco e pubblico, e della sala eterogenea che deve rappresentare la società, dal professore all'operatore scolastico. Quindi se io non riuscissi a confezionare prodotti e ad inviare messaggi recepibili da tutti ma solo da una nicchia sarebbe estremamente limitativo. E questo io non lo considero Teatro.
Vorrei sapere della sua collaborazione ormai annuale con Vincenzo Volo
(EG): Perfetta, meravigliosa. Lo dico sempre Vincenzo è tra i più bravi giovani attori che io ho incontrato negli ultimi anni, e ora comincia ad essere anche lui meno giovane (ride). È attento, intelligente, disciplinato, deve solo avere pazienza. Inoltre è molto versatile e moto reattivo, nel senso che tra noi c'è un ottimo feeling che mi dà molta serenità. Quindi se durante lo spettacolo mi viene l'idea d'inventarmi un'azione non prevista, non lo colgo mai di sorpresa o impreparato.
Passiamo quindi la parola proprio a Vincenzo Volo: l'esperienza de `Il Paraninfo`, ed il rapporto tra recitazione a Teatro e in televisione.
Vincenzo Volo: Io seguo la scia di Enrico, che nella televisione trae tanto vantaggio. Perché il pubblico che ci segue numerosissimo in tv è chiaro che ci dà una mano. In questo cerchiamo di sfruttare l'onda del successo televisivo per il Teatro che è il percorso che ci piace di più, perché è quella la recitazione. Il cabaret che facciamo ad `Insieme` è più intrattenimento ed animazione, sicuramente bellissimo ma distante dalla recitazione teatrale. La tv fa molto per il Teatro, anche perché si dice sempre che esso sia sempre povero e con meno possibilità divulgative. Ad esempio in queste due sere che abbiamo recitato a Caltanissetta abbiamo fatto il tutto esaurito, con 450 persone ad ogni replica ed una grossissima soddisfazione. Ma sappiamo benissimo che la tv riesce ad arrivare ad un pubblico che è dieci volte tanto.
Quindi la televisione veicola pubblico al Teatro
(V.V): Enrico ha iniziato dal Teatro ed ha usato la tv come mezzo di diffusione delle sue capacità artistiche. Ma io sono convinto che la gente che va a vedere Enrico e la sua compagnia a Teatro rimanga ancora più contenta, di scoprire la bravura e la professionalità che vanno al di là del personaggio televisivo.
I prossimi progetti teatrali?
(VV): Mi piace paragonare Enrico, chiaramente con le dovute riserve, a Totò. Noi riusciamo a fare in un anno sei ` sette produzioni, impresa che nel Teatro è quasi impossibile. Invece Enrico ci riesce anche perché c'è sempre richiesta di spettacoli diversi.
Ma solo in Sicilia, o anche fuori?
(V.V): Finora abbiamo oltrepassato lo stretto di Messina, arrivando a recitare in Calabria, Puglia e Campania. Ci chiedono molto di fare tappe all'estero, per via che la trasmissione `Insieme` va in onda anche sul satellite e viene seguita anche da emigrati siculi: ci sono buone idee, ma ancora non si sono concretizzate. In questo momento oltre a portare in giro `Il Paraninfo` e `L'Avaro` di Molière stiamo provano il `Non ti pago` di Eduardo De Filippo, e porteremo in scena ad aprile `Il Gallo` tratto da `Il bell'Antonio` di Vitaliano Brancati rivisitato da Turi Ferro con la regia del figlio Guglielmo Ferro. Poi ci sono delle sorprese per il prossimo anno, perché Enrico, facendo un passo in più, si spera di andare oltre la Campania. Per scaramanzia non voglio aggiungere altro!
Enrico Guarneri