Per due settimane programmata al Teatro Carignano nel cartellone dello Stabile torinese, la pièce mette al centro della scena la forza delle parole pronunciate da due amici che si ritrovano dopo un periodo di distacco, lontananza a dire il vero non motivata che li porta ad interrogarsi sulle ragioni della loro separazione: di domanda in domanda, muovendosi tra le parole come all’interno di un campo minato, si scoprirà che sono stati i silenzi tra le parole dette, e soprattutto le ambiguità delle "intonazioni", a deformare la loro comunicazione aprendola a quei significati multipli e variati possibile causa della loro separazione.
"Ogni intonazione - è scritto in sede di presentazione - può essere variamente interpretata dalla disposizione d’animo di chi l’ascolta: Per un sì o per un no è quel nulla che può cambiare tutto, quel nonnulla che provoca lacerazioni profonde, ferite insanabili": una prosa certo non facile, quella dell’autrice francese, con cui si confronteranno due manipolatori della parola di lungo corso come Franco Branciaroli e Umberto Orsini, chiamati a dar vita ad una partita a scacchi verbale che tanto sa di reciproco gioco al massacro in cui interrogarsi su come le parole "non dette", o anche solo una semplice, intonazione ambigua, possa provocare malintesi e mettere a serio rischio un consolidato rapporto d’amicizia.
Produzione Compagnia Orsini e dal Teatro De Gli Incamminati, in collaborazione col Centro Teatrale Bresciano, Pour un oui ou pour un non di Nathalie Sarraute vedrà in scena Franco Branciaroli ed Umberto Orsini diretti da Pier Luigi Pizzi: due settimane di repliche al Teatro Carignano una settimana di repliche il martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 15.30, con biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o all’800.235333 con vendita online su www.teatrostabiletorino.it.
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