"Credo che la Ginzburg - scrive Binasco - sia una grandissima scrittrice per la prosa: soprattutto perché privilegia la sospensione del teatro dell’assurdo. Il teatro sospeso: io lo amo molto”: manifesto di perfetta drammaturgia per un teatro in apparenza minimalista da cui si sviluppa un intreccio di vite come in un appassionante romanzo di grosse dimensioni, L’intervista ha per protagonista il tempo, presenza invisibile capace di incrociare alla perfezione le vite di Marco, giovane giornalista, di Ilaria, donna triste e perplessa, e di Stella, una ragazza alla ricerca del proprio futuro. Su tutti e tre aleggia la figura di Gianni Tiraboschi, famoso intellettuale perennemente assente tanto dalle interviste a cui il giornalista lo vorrebbe sottoporre quanto dalle responsabilità familiari, dai rapporti affettivi. Un microcosmo che ben rappresenta la complessità di un mondo e dove i personaggi che lo abitano sembrano essere macerie viventi con le cicatrice di dolorose ferite a sostituire i sogni di una vita: teatro di parola che allo spettatore non potrà non ricordare le atmosfere della drammaturgia dell’assurdo con alcune significative differenze. "Rispetto al teatro dell’assurdo classico - conclude Binasco - manca l’aggressività culturale mentre in più c’è il periodo in cui la storia si svolge, quel decennio 1978-1988 periodo cruciale per la storia italiana”.
Produzione Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale con la regia di Valerio Binasco, anche in scena con Arianna Scommegna e Giordana Faggiano, L’intervista di Natalia Ginzburg sarà in scena al Teatro Carignano da lunedì 15 a domenica 21 giugno alle 21: biglietti ad Euro 10 ed Euro 5 con info allo 011.51.64.955 ed acquisto biglietti on line su www.teatrostabiletorino.it.
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