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In viaggio verso la morte con Cleopatràs 
a cura di Roberto Canavesi
Visto al Teatro Carignano di Torino martedì 8 settembre 2020
di Giovanni Testori 

con Anna Della Rosa e con Marcos Vinicius Piacentini 

progetto sonoro Gup Alcaro; scene e luci Nicolas Bovey; costumi Gianluca Sbicca; cura del movimento Marco Angelilli

regia Valter Malosti 

TPE – Teatro Piemonte Europa, Festival delle Colline Torinesi
Lo spettacolo è inserito nel programma del 25° Festival delle Colline Torinesi – Torino Creazione Contemporanea
A vederla entrare in scena, elegantissima in abito lungo e bottiglia di whisky, capisci subito come Cleopatràs non sarà neanche lontana parente della mitica regina: sospetto che diventa certezza non appena inizia il racconto di dolore per la perdita dell’amato Antonio, il suo Tugnàs, in una lingua che mescola latino con italiano antico, dialetto milanese con linguaggio aulico, per quella sorta di gramelot cifra indiscussa del teatro testoriano. 

Con evidenti richiami alle tre cantiche dantesche, nucleo portante dei Tre Lai insieme ad Erodiàs e Mater strangosciàs, la Cleopatràs di Giovanni Testori rivive nel pregevole allestimento interpretato da una bravissima Anna Della Rosa, dove l’Egitto della tradizione diventa i sobborghi della Brianza per un microcosmo di luoghi ed idiomi, rimarcati dalla presenza del ridondante suffisso "às", che trasformano la regina in una "gran signora" sul viale del tramonto ed il suo amante in un rozzo uomo del popolo. E se nello spettacolo lo spazio principale deve esser occupato dalla parola, più di una licenza è concessa all'ambientazione visiva e sonora come dimostra Valter Malosti che proietta la scena su di una doppia prospettiva: in primo piano il proscenio cupo e spoglio, spazio neutro occupato da una Cleopatràs in continuo movimento con quel microfono retaggio forse di un passato da star dello spettacolo; sullo sfondo l’elegante camera d’albergo, alcova dei suoi incontri amorosi dalle sgargianti tonalità auree sul cui letto, in estrema solitudine, la donna si inietterà la dose mortale.

Anna Della Rosa è una magnifica "reina" rappresentata nella sua essenza più pura: intensa ed emozionante si spoglia degli abiti regali per rivestirsi di carne e di sangue rivolgendosi al pubblico in un dialetto-lingua tanto crudo quanto patrimonio di un’Italia ormai dimenticata. Rendendo comprensibile un dettato di incredibile complessità, con continui cambi di registri e ritmi "indossa" come una seconda pelle la parola di Testori, cimentandosi in continue tirade all'apparenza effimere, in realtà vere e proprie stilettate che, intervallate da silenzi, ammiccamenti o semplici sguardi, inchiodano lo spettatore. Rivolta ad Antonio e poi al pubblico, al suo tormentato animo come al ragazzino che porta "il fatal cestino", cui il performer Marcos Vinicius Piacentini regala sinuose e sensuali movenze, Cleopatràs percorre la strada verso la morte con un misto di dolorosa rassegnazione e lucida consapevolezza, risultando artefice nel suo delirio pre mortem di uno straordinario inno alla vita, convinta com'è che anche oltrepassato il regno terreno potrà continuare a vivere quell'amore prima vissuto in maniera totalizzante, ed ora irrimediabilmente perso.
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