In scena si affrontano tematiche di interesse universale, il bene comune in contrasto con le espressioni del libero arbitrio e delle libertà individuali, muovendosi dall’idea che tutto è bene quel che finisce, e che occorre confrontarsi sulle eutanasie negate, riferite non solo al campo medico-scientifico ma anche a quello della politica, della biopolitica e della cultura: "quale linguaggio - scrivono gli ideatori - può declinare e restituire valore ai tanti bà-sta! che vorremmo pronunciare? Un’esclamazione forte, quasi performativa: la sua pronuncia vorrebbe segnare la fine di qualcosa, tracciando il limite dell’opportunità o della sopportazione". L’esito scenico sarà una partitura dialettico-gestuale dalla penetrante forza, a tratti politicamente scorretta, tesa a sollecitare l’intelletto disobbediente anche grazie alle suggestioni di un testo volutamente lontano dal pensiero comune e dalle consolidate mistificazioni del buon senso.
Produzione Quotidiana.com in collaborazione con La Corte Ospitale e Armunia – Festival Inequilibrio, L’anarchico non è fotogenico vedrà in scena Roberto Scappin e Paola Vannoni: appuntamento sabato 9 ottobre alle 21 al Movicentro ZAC di Ivrea con biglietti a Euro 12 ed Euro 9, prenotazione obbligatoria ai numeri 338.37.81.032, 338.76.25.380 e 347.97.31.968.
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