Come in tutte le coppie affiatate anche i coniugi Macbeth hanno negli anni accumulato qualche sassolino nelle scarpe, ed ecco giunto il momento per far emergere gli aspetti più nascosti, e forse inquietanti, di un ménage coniugale passato alla storia anche per l'efferata visione della vita e del potere che lo ha contraddistinto: “la protagonista - è scritto nella presentazione - spiega e analizza con macabra lucidità questo legame come una ricercatrice in un laboratorio; come costretta in una sorta di limbo, forse quello cui sono condannati i suicidi, dove rivive la sua storia d’amore e la scompone per il pubblico. Lo fa in modo crudo e crudele”.
Una resa dei conti finale, prima con sé stessa e poi con il resto del mondo che la circonda, è quella che attua la sanguinaria regina, protagonista di un gioco teatrale che la immagina realmente esistita al pari di una qualsiasi donna: muovendo dal presupposto di come le creazioni scespiriane siano radicate nel nostro immaginario e nella nostra cultura, a tal punto da poterle considerare parte della nostra storia, Michele De Vita Conti con Lady Macbeth continua a percorrere la strada intrapresa con i progetti teatrali su Orson Welles, Mia Martini ed Edgar Allan Poe.
Prodotto dalla Fondazione TPE, diretto da Michele De Vita Conti e interpretato da Maria Alberta Navello, per Lady Macbeth. Scene da un matrimonio repliche sabato 9 alle 19 e domenica 10 alla 16 con biglietti a Euro 22 ed Euro 15: per entrambi i titoli info e prenotazioni allo 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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