Nei mesi in cui le sale erano chiuse, e l’attività produttiva ridotta al minimo, Simone Schinocca ed i suoi ragazzi hanno iniziato a disegnare un cammino tra le diverse arti, itinerario alimentato da parole e da gesti, da coreografie o momenti d’istintività creativa in cui ciascuno dei partecipanti ha potuto dar forma a situazioni di "rottura" attraverso la definizione e l’interpretazione artistica di un uno specifico tema: "il vocabolario comune - scrivono i promotori - è costituito da movimenti, schemi e gesti. Si tratta di un linguaggio costruito in simbiosi, prendendo spunto dalle coreografie al cui interno trovano spazio anche alcune parole della lingua dei segni". Proprio l’utilizzo dei termini LIS consente ai componenti della compagnia di dialogare tra loro durante la performance senza l’utilizzo della voce, stabilendo un contatto comunicativo fatto di parole gestuali che si alternano a quell’improvvisazione emotiva verso e proprio spazio fisico da abitare in base alle atmosfere suggerite da un alternarsi di musica e silenzi.
In tutto questo il pubblico non sarà semplice spettatore, ma entrando in dialogo con i performer diventerà parte integrante del processo artistico che conduce alla creazione scenica, attraverso un percorso in cui il sentire individuale diventa prima comune, e poi tangibile e universale.
Progetto ideato e realizzato da Tedacà con la supervisione di Simone Schinocca e le coreografie di Valentina Renna, Viviana Stizzolo, Valeria Pugliese e Francesca Cassottana, per Progetto 21 quattro giorni di repliche allo Spazio Cumiana di Torino con inizio alle 19.30: importo biglietti decisi dallo spettatore da Euro 6 a Euro 15 per i quali consiglia prenotazione scrivendo a biglietteria@fertiliterreniteatro.com o telefonando/ mandando un Whatsapp al numero 331 3910441.
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