Collocazione temporale nuova per una programmazione ricca di novità, dedicata al tema confini/sconfinamenti, il cui cartellone è un insieme di proposte non andate in scena nel 2020 e nuovi titoli, con un occhio di riguardo al panorama internazionale: programmati in spazi già abitati in passato, il Teatro Astra e la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, la Fondazione Merz o le Lavanderie a Vapore di Collegno, l’edizione 2021 si aprirà a nuove location come la sala cittadina di Tedacà bellARTE in un cocktail di teatro e performance, capace di spaziare dall’arte visiva ai linguaggi multimediali, per "sconfinamenti" artistici in genere, e teatrali in particolare. "Uno dei compiti della creazione contemporanea - spiega Sergio Ariotti - è di sconfinare, contaminare i linguaggi, alternarli, combinarli. La cosiddetta prosa e la danza, la performance e il video". In questa direzione alla Fondazione Merz saranno proposti Rompere il ghiaccio di OHT/Office for a Human Theatre e Filippo Andreatta, Sunny Sundays dei libanesi Rabih Mroué e Lina Majdalanie, anche in scena al Teatro Astra con Borborygmus, mentre le sale del Castello di Rivoli ospiteranno Exhibition, evento performativo di Cuocolo/Bosetti pensato per i musei, che sotto forma di bizzarra visita guidata, si interroga sulla natura della fruizione.
Riferito del Belgio come paese ospite, con la partecipazione del collettivo Need Company e di altre ospitalità in via di definizione, la presenza internazionale si arricchirà dell’ungherese Kornél Mundruczó di Proton Theatre e di artisti già applauditi al Festival come gli spagnoli Agrupaciòn Señor Serrano, e Rabih Mroué e Lina Majdalanie che proprio nella rassegna torinese si fecero conoscere al pubblico italiano. Insieme a loro il mini ciclo dedicato alla famiglia d’arte Castellucci, presente con tre allestimenti di Chiara Guidi, Claudia Castellucci e Romeo Castellucci, la doppia proposta firmata Motus o l’Egitto e le sue contraddizioni raccontate da Miriam Selima Fieno: ed ancora, in un programma da considerarsi al momento provvisorio, spazio a giovani compagnie come Liv Ferracchiati con La tragedia è finita, Platonov, i torinesi Tedacà con Fine pena: ora portato in scena da Ninni Bruschetta, per arrivare al segmento dedicato a teatro e arte con la creazione originale di Virgilio Sieni ispirata all’opera di Mario e Marisa Merz, e l’installazione interattiva Sonora Desert della Compagnia Muta Imago.
In programma da giovedì 14 ottobre a domenica 14 novembre 2021 per la XXVIesima edizione del Festival delle Colline Torinesi. Torino Creazione Contemporanea programma in via di definizione consultabile sul sito www.festivaldellecollinetorinesi.it.
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