con Federico Brugnone, Iris Fusetti, Fatou Malsert, Daniele Natali, Tibor Ockenfels, Fausto Paravidino e Aleph Viola
scene Yves Bernard; luci Pascal Noël; video Opificio Ciclope; costumi Arielle Chanty; maschere Stefano Ciammitti; musica Enrico Melozzi; coreografia Giovanna Velardi; aiuto regia Maria Teresa Berardelli
Le Liberté, scène nationale de Toulon / Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale / Il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia / La Criée - Théâtre National de Marseille / Pôle Arts de la Scène / Les Théâtres de la Ville de Luxembourg
E cosi Abramo e Sara diventano Johnny e Gill, moderni cittadini del mondo pronti ad abbandonare l’incertezza della natìa patria per salire su un barcone, dove vedranno la morte in faccia che li separerà da una giovane madre e dal suo piccolo appena nato, per arrivare in un’ipotetica America, terra promessa in cui faranno fortuna, imperverseranno in tv, combatteranno con un figlio che farà loro conoscere da vicino il moderno significato dell'integrazione culturale e linguistica. Viaggio a più stazioni che, teatralmente parlando, assume le fattezze di un lungo racconto step by step, succedersi di episodi segnati da un melting-pot di lingue e linguaggi, dalla commedia alla tragedia, dalla maschera al cabaret, passando per sketch, a tratti divertenti a tratti ridondanti, in cui viene fuori l'indole di contaminatore di generi, in assoluto marchio di fabbrica del Paravidino autore.
Struttura ampia e fluente che richiede versatilità e camaleontismo attoriale, aspetti che non difettano nel Johnny di Federico Brugnone e nella Gill di Iris Fusetti, come negli altri interpreti, Paravidino compreso, chiamati a dar vita a più personaggi nella fiabesca ballata dei giorni nostri che se strappa applausi e risate ai giovani spettatori, costringe il pubblico più adulto a qualche sbirciata di troppo all’orologio …
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