Se da un punto di vista scientifico, nel teorizzare interazione e attrazione tra corpi celesti, Newton ci parla di materia conosciuta, è in realtà sulla materia oscura che ci si vuole concentrare, ragnatela che accompagna la vita del cosmo in un legame misterioso e silenzioso: presenza tanto importante quanto indecifrabile che porta la materia oscura e quella ordinaria a dialogare tra di loro usando un linguaggio segreto, "relazione" resa possibile grazie alla gravità, ma con modalità che la scienza finora non è stata in grado di comprendere a fondo.
"Una comparazione - afferma il regista e coreografo Alessio Maria Romano - che mi colpisce sempre di più studiando o meglio cercando di studiare le ipotesi che esistono attorno alla materia oscura è l’analogia che moltissimi studiosi fanno fra il movimento delle stelle e dei pianeti, ma anche degli atomi e delle particelle, e la danza. L’intensa complessità delle traiettorie viene tradotta con un’immagine poetica ovvero con la visione di una sorta di ballo": dalla teoria alla pratica il passo è per così dire breve, e così il pubblico avrà modo di presenziare ad una sorta di "balletto" con i danzatori alla stregua di stelle prendersi per poi staccarsi, muoversi singolarmente o in gruppo per lo spazio scenico.
Protagonisti in scena saranno un uomo e una donna, Mattéo Trutat e Francesca Linnea Ugolini, artefici di una danza di coppia che ricorda la semplicità, ma anche la grandissima complessità dei balletti di Fred Astaire e Ginger Rogers: danzano vorticosamente, saltano e corrono, si allontanano e si avvicinano, si sfiorano, si toccano fino a prendersi e a diventare un unico corpo per poi nuovamente distinguersi nella propria singolarità, si cercano come a completare una propria mancanza di qualcosa: la loro galassia drammaturgica sarà quella di Linda Dalisi, autrice di origini napoletane e di formazione scientifica, cui si deve un tessuto in cui la parola si risolverà in un'idea di senso del gioco danzato da guardare e in una reale conoscenza dei fatti scientifici, mentre gli elementi scenici restituiranno ricordi e visioni di tutto quello lasciato dai danzatori. "La composizione drammaturgica di Principia - spiega la Dalisi - sta avendo un processo singolare. La constatazione della nostra piccolezza di fronte all’immensità del cosmo e di fronte alla complessità del mondo della fisica e della astrofisica, ha reso lo studio della materia molto altalenante".
Di fronte all’esigenza di provare a elaborare una parola che dialogasse con i corpi dei danzatori, impresa che deve fare i conti con la diversità dei due linguaggi, si è iniziato ad immaginare una voce proveniente da una calotta di un grande telescopio, testimone di un’ipotetica astrofisica intenta a scrutare le anomalie dello spazio profondo per la quale si è deciso di ricorrere all’attrice Marta Pizzigallo come perfetta interprete di questa parola e del mistero dell’intera ricerca.
Produzione Fondazione TPE – Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Lavanderia a Vapore, centro di residenza per la danza, progetto di AMR/DALISI con regia e coreografia di Alessio Maria Romano e drammaturgia di Linda Dalisi, Principia vedrà in scena Mattéo Trutat e Francesca Linnea Ugolini con la voce di Marta Pizzigallo: repliche al Teatro Astra martedì 18, giovedì 20 e venerdì 21 aprile alle 21, mercoledì 19 e sabato 22 aprile alle 19.30, domenica 23 aprile alle 17.30 con biglietti a Euro 25 ed Euro 17: informazioni su www.fondazionetpe.it.
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