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L'insostenibile leggerezza della vita di Giulia Pont ...
a cura di Roberto Canavesi
Visto al Tangram Teatro di Torino venerdì 12 aprile 2019
​di e con Giulia Pont 

regia Carla Carucci 

Produzione Tangram Teatro Torino
Prendete un’attrice disposta a mettersi a nudo in un gioco teatrale che mescola realtà a finzione, datele un palco spoglio, un paio di luci, un leggìo, tre secchielli colorati con dentro pomodori di plastica: shakerate tutto ed otterrete Non tutto il male viene per nuocere, ma questo sì, il monologo prodotto da Tangram Teatro Torino con la torinese Giulia Pont, diretta da Carla Carucci, in un divertente esperimento di teatro autobiografico contaminato da pillole di stand-up comedy.

Sessanta minuti filati per il racconto di una vita da “miracolata” a giudicare dal ritratto che la frizzante interprete offre di sé in una narrazione che la vede venire al mondo da una madre ritenuta sterile: ed ancora infanzia ed adolescenza segnate da ansie genitoriali che conducono dritto ai divani di insigni, e costosi, psicanalisti, per arrivare ai primi amori e ad un presente segnato da incertezza e precarietà, da sempre scomodi compagni di viaggio nella professione d’attore. 
Racconta e si racconta la brava Giulia, e lo fa alternando il monologo classico a brevi intermezzi con il pubblico in una formula cui la futura vita scenica dello spettacolo non potrà che giovare in termini di ritmo e fluidità: itinerario personale, a tratti intimo, che si alimenta di storie vere come immaginate, e dove alla fine poco importa sapere se questo o quel passaggio sia o meno vita vissuta, tanto più che a chiudere il cerchio ci pensa lui, Ugo, "dispettoso spiritello” che accompagna Giulia in ogni suo agire, e verso cui il pubblico è invitato a scaricare una gragnuola di finti pomodori. Sarà proprio la sua invisibile presenza a ricordarci come tutti noi, ad ogni età e quale che sia il nostro ruolo, siamo e rimaniamo essere fallibili e perfettibili, uomini e donne che tutto potranno e dovranno far nella vita fuorché mai prendersi troppo sul serio.
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