Punto di partenza è il quaderno del Coordinamento Femminista di Enna, pagine all’interno delle quali sono racchiusi i verbali delle riunioni avvenute nell’entroterra siciliano dal 1975: a questo materiale si ispira l’originale drammaturgia per la narrazione di due storie che procedono in parallelo, quella del Coordinamento Femminista di Enna e, ai giorni nostri, quella di un giovane uomo che scopre le proprie origini e parte alla ricerca della propria storia. In questo viaggio nella memoria della sua famiglia incontrerà una giovane donna con cui si troverà a condividere esperienze e riflessioni.
In un ideale ping pong temporale tra due diverse epoche Radici mette a fuoco l’importanza del consolidamento del rapporto tra genitori e figli da vivere e costruire ogni giorno, e lo fa con un occhio di riguardo alla "questione femminile" affermatasi in terra siciliana grazie al Coordinamento di Enna: lo spazio ed il ruolo della donna nella società, ma anche la spinta a combattere pregiudizi ed ostacoli culturali verso cui in ogni epoca si avverte senso di impotenza, si incontrano/scontrano con la volontà della generazione dei figli di conoscere e comprendere la vita di genitori prima a malapena conosciuti, e dopo rimpianti, verso i quali si prova un sentimento misto di rabbia e tenerezza.
Produzione Asterlizze, TPE–Teatro Piemonte Europa/Festival Delle Colline Torinesi, in collaborazione con Cineteatro Baretti e Teatro Bellarte, Radici. Una cosa che so di certo ha testo di Giulia Ottaviano ed Alba Maria Porto, sua anche la regia: con Mauro Bernardi, Giorgia Coco, Federica D’Angelo, Lydia Giordano ed Adele Tirante repliche a Tedacà bellARTE sabato 6 e domenica 7 aprile alle 19. Biglietti ad Euro 11 ed Euro 9 acquistabili in modalità online direttamente sul sito www.ticket.it, o direttamente in cassa la sera dello spettacolo con una maggiorazione di Euro 3. Informazioni ed assistenza all’email biglietteria@fertiliterreniteatro.com o al numero 334.86.55.865.
RADICI.jpg