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DE GASPERI: L’EUROPA BRUCIA, ritratto dell’uomo e dello statista
a cura di Roberto Canavesi
Paolo Pierobon diretto da Carmelo Rifici nel testo di Angela Demattè
Torino, al Teatro Gobetti, da martedì 12 a domenica 17 marzo 2024
È possibile nella vita aderire intensamente ad una missione a tal punto da perdere di vista le coordinate che delimitano i confini tra sé e la propria nazione, tra la dimensione privata e quella pubblica? La risposta è sì, almeno a giudicare dal messaggio sotteso a De Gasperi: l’Europa brucia, testo di Angela Demattè diretto da Carmelo Rifici in scena al Teatro Gobetti per lo Stabile torinese con Paolo Pierobon nei panni dello statista trentino.

Attraverso il percorso interiore di un importante uomo politico europeo, dagli anni della formazione del Patto Atlantico alla nascita dell’Europa che oggi conosciamo e viviamo, si racconta la parabola umana e civile dell’uomo/statista Alcide, personalità di indubbia statura per quanto non priva di complessità, luci ed ombre, capace di sposare totalmente la causa del suo impegno politico fino a non vedere più i confini tra sé e la nazione, caricandosene il peso e diventandone poi, inevitabilmente, artefice e vittima.
Reduce dal progetto sulle Brigate Rosse che lo ha visto con la Dematté portare in scena un testo su Mara Cagol, Carmelo Rifici con questo nuovo spettacolo guarda alle origini delle grandi repubbliche europee per comprendere a che punto siamo della nostra democrazia, per indagare il tempo presente ed il futuro attraverso una lente sul passato: "il testo di Angela Dematté - scrive il regista - per quanto non possa restituirci del tutto la complessità della nascita dell’Europa postbellica, mi permette comunque di porre al pubblico alcune domande che ritengo essere fondamentali: è mai esistito un progetto europeo? C’è mai stato un momento della storia in cui la parola democrazia sia riuscita a manifestarsi negli apparati statali, senza dover fare fin troppi compromessi con i giochi di potere e le espansioni commerciali?". Ma soprattutto, domanda delle domande, un dilemma ancora più inquietante si fa largo: dai tempi della guerra di Troia, è mai esistito un momento in cui il mondo non si sia polarizzato in due fazioni opposte? Est contro Ovest, capitalismo contro comunismo, Occidente contro Oriente, noi contro voi?

Interrogativi universali che inducono a riflettere sull’esistenza di una costante dai tempi dei greci, l’impossibilità di una democrazia senza compromessi e senza una polarizzazione, l’inattuabilità di una democrazia unica, realmente democratica, possibile solo con una democrazia immaginata contro un’altra idea di democrazia. "De Gasperi - conclude Rifici - agisce in una scena fissa, bianca e senza tempo, abbandonandosi ad un lungo flusso di coscienza, solo apparentemente interrotto da lunghi dialoghi con sua figlia, Togliatti, Dunn e un giovane ragazzo di Matera. Ho provato a spogliare lo spettacolo da un’impostazione psicologica, preferendo una chiave epica e simbolica".
Ad emergere sarà un ritratto affatto lineare, semmai pieno di dubbi sulla figura di un uomo simbolo del Novecento europeo, zone d’ombra destinate ad esser spazzate via da un vento fin troppo impetuoso che travolgerà anche le speranze nate alla fine del nazifascismo, subito negate da nuovi miti da seguire e nuove ambizioni di potere, opacizzazioni delle libertà ed apparati statali nei quali l’unica legge sembra essere la vecchia formula del consenso.

Produzione Teatro Stabile di Bolzano, LAC Lugano Arte e Cultura, La Fabbrica dell’Attore / Teatro Vascello e Centro Servizi Culturali Santa Chiara, in collaborazione con Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e CTB – Centro Teatrale Bresciano, De Gasperi: l’Europa brucia di Angela Demattè con la regia di Carmelo Rifici vedrà in scena Paolo Pierobon, Giovanni Crippa, Emiliano Masala, Livia Rossi e Francesco Maruccia. Repliche al Teatro Gobetti martedì 12, giovedì 14 e sabato 16 marzo alle 19.30, mercoledì 13 marzo e venerdì 15 marzo alle 20.45, domenica 17 marzo alle 16, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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