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Alla scoperta del mondo – non mondo di WONDERLAND
a cura di Roberto Canavesi
Giulia Odetto parte da Lewis Carroll per sondare mondi alternativi
Torino, al Teatro Gobetti, da martedì 9 a domenica 21 gennaio 2024
Leggi il titolo e subito pensi all’Alice di Lewis Carroll, romanzo per l’infanzia della seconda metà dell’Ottocento in cui si raccontano le avventure di una bambina in un mondo fantastico popolato da strane creature: in realtà l’originario Alice in Wonderland è per il Wonderland di Giulia Odetto niente di più che un semplice punto di partenza, pretesto letterario alla base di un progetto realizzato con un cast multidisciplinare di attrici e performer chiamati a far vivere un luogo abitato da giochi collettivi e significanti fluttuanti, spazio della mente più che luogo fisico in cui corpi e parole si muovono liberi da aspettative di logica e senso.

Primo titolo del nuovo anno in scena al Teatro Gobetti per la stagione dello Stabile torinese, Wonderland è progetto difficilmente inquadrabile per ammissione degli stessi autori, esperienza performativa forse più che spettacolo, realizzata mescolando il lavoro sul corpo, quello sulla parola e l’uso del video in presa diretta, con l’obiettivo di creare atmosfere percettive che trasportano il pubblico in mondi alternativi: "mi sono chiesta - spiega Giulia Odetto - cosa penso dovrebbe essere Wonderland in questo periodo storico e ho trovato un legame con molte parole che io stessa faccio fatica a comprendere a pieno. Una di queste è queer e l’ho ritrovata in tutto il racconto di Carroll".

Da queste premesse si arriva alla definizione di Wonderland come spazio queer, termine oggi a dir vero inflazionato per quanto, nella sua originaria accezione, legato alle parole di Carroll ed alle immagini evocate nel corso del tempo delle numerose riletture ed adattamenti cinematografici: e proprio qui sta il punto, nell’immaginare Wonderland senza Alice, accollandosi il rischio di dar vita ad uno "spettacolo" che non rispetta le regole, ad un racconto senza storia da seguire dove non ci sono personaggi con cui empatizzare, né tantomeno conflitti personali o sogni da realizzare. "Wonderland - conclude la Odetto - è quella terra ambigua tra infanzia ed età adulta, tra casa e mondo esterno, tra rischio e sicurezza, tra palcoscenico e foyer, tra ricordare e dimenticare. A Wonderland i confini tra cose, corpi e identità si confondono, tutto è ciò che sembra, tutto sembra ciò che è e contemporaneamente è qualcos’altro".

Assecondando un percorso drammaturgico e compositivo che parte dai quadri attraversati dalla Alice di Carroll e dalle situazioni e dai personaggi che incontra, materia magmatica plasmata e riscritta in una composizione che segue la logica-non-logica del mondo onirico, si attuerà un metodo di associazione libero dalla razionalità per creare un concatenamento di situazioni sceniche che potranno essere riconosciute prima che comprese: un luogo non luogo, o se si preferisce un altrove dove ricercare e far vivere le alternative al nostro reale per un insieme che non intende rispettare le regole, non foss’altro perché le stesse sono entità mutevole, in continuo cambiamento e definizione, come del resto ci ricorda lo stesso inglese "to wonder" utilizzato tanto per esprimere il desiderio di conoscenza verso qualcosa cui si prova curiosità, quanto per comunicare un dubbio, per definire la presenza di qualcosa di non chiaro.

Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con Collettivo EFFE, ispirato a Alice in Wonderland di Lewis Carroll con adattamento di Giulia Odetto e Antonio Careddu, Wonderland vedrà in scena Lav Gilardoni, Marta Pizzigallo, Camilla Soave, Alice Spisa e Francesca Turrini diretti da Giulia Odetto: due settimane di repliche al Teatro Gobetti martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 16, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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